Parco di Colfiorito conclusa la sessione d’inanellamento

25.10.2012 15:40

 

Parco di Colfiorito

conclusa la sessione d’inanellamento

 

La campagna d’inanellamento nel Parco di Colfiorito in Umbria che si è svolta in periodo riproduttivo nel quadrimestre maggio-agosto, viene portata avanti dal 2005, seguendo il protocollo PR.I.S.CO. (Progetto Inanellamento a Sforzo Costante). Tale progetto, lanciato nel 2002 è un programma d’inanellamento coordinato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) già INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). A livello europeo esiste un’organizzazione, l’EURING (Unione Europea per l’Inanellamento) che assicura una collaborazione tra i vari Centri nazionali e una standardizzazione dell’inanellamento a scopo scientifico degli uccelli. La sua applicazione riguarda i Passeriformi nidificanti e fornisce, se prolungata nel tempo, dati sulle dimensioni delle popolazioni, sul successo riproduttivo, sulla mortalità e sulla sopravvivenza dei giovani.  Questi dati correlati con le caratteristiche ambientali quali il clima, la vegetazione, gli eventi meteorologici e le caratteristiche biologiche, forniscono suggerimenti per gli interventi di gestione e conservazione delle specie e dei loro habitat.

Il progetto è utile anche per monitorare l’avifauna tutelata e per adottare le misure di conservazione previste dai programmi di gestione della Zona di Protezione Speciale (SIC - Sito di Interesse Comunitario) che è compresa nel territorio del Parco.

L’inanellamento degli uccelli è uno strumento importantissimo nella ricerca scientifica e nella gestione dell’ambiente. Tale attività a scopo scientifico prevede la cattura, la marcatura con anelli alla zampa e il successivo rilascio. I primi anelli a scopo scientifico furono posti ad alcuni Storni, Sturnus vulgaris, in Danimarca nel 1889, da H. D. Mortesen il quale marcò questi animali con anelli metallici recanti un numero progressivo ed il proprio indirizzo postale impresso, al fine di poter ricevere le lettere di segnalazioni. Di seguito si riportano alcuni dati forniti dall’area protetta relativi alle 11 sessioni fino ad oggi concluse: n. 19 specie catturate, n. 516 totale uccelli tra catture e ricatture, n. 355 Cannaiola comune, pari a circa il 69% del totale delle catture, n. 40  Basettini. Tra le Cannaiole ricatturate, nella sessione di inanellamento del 31.07.2012, un esemplare con la sigla incisa sull’anello: -AV87050- che dal 2005 viaggia tra l’Africa e l’Europa e dove tra il canneto della Palude di Colfiorito, ha trovato il suo habitat naturale preferito. La Cannaiola comune è un uccello  lungo 13 cm, con una apertura alare di circa 20 cm, ed un peso di 12 gr., che sverna in Africa nei Paesi a Sud del Sahara, ingrassando fino a pesare 18 gr., il grasso sarà poi il carburante che gli permetterà di percorrere gli oltre 5000 Km per tornare in Europa d’estate. Il Basettino è un uccello che sta diventando sempre più raro, in Italia è presente in non più di 10 località, una delle quali è Colfiorito, l’unica in Umbria. Solo questi dati dovrebbero costituire motivo per un costante monitoraggio della palude.

 

 

Donato Vece

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