Le voci di dentro di Eduardo al Teatro Politeama

09.02.2014 11:27

Pur conservando alcuni clichè della tradizione, dai riferimenti alla commedia dell’arte ai colpi di genio delle improvvisazioni che lo avevano reso ‘di evasione’ dal quotidiano, il teatro di Eduardo subisce una svolta  entrando nell’agenda dei Giorni dispari,  appunti di un viaggio nella coscienza dell’uomo dove cadono gli ideali e le speranze come vecchi cenci polverosi. Così sta accadendo degli arredi sacri e pagani di Alberto Saporito, protagonista de Le voci di dentro, che con amara saggezza,  guizzi di una sopravvissuta ironia e qualche rigurgito d’orgoglio ci mostra come inventarsi, ogni giorno, la vita: e che siano quadri sacri e seggiole sbilenche a fare da stendardi di una religione svanita, o suoni d’artificio a sostituire la comunicabilità familiare che si nega e gli viene negata, egli cerca di conciliare i contrastanti perché della sua vita e la loro dolorosa incongruenza con desideri e aspirazioni non del tutto perduti vestendo di  vita il suo sognare, misericordiosa alternativa al dormire e al morire del dolce principe danese. Materiale scottante, quello che l’autore mette in scena, sia pure nella semplicità apparente delle strutture narrative. Perché, se la nottata di Napoli Milionaria lascia via via posto al baluginare di un’alba di redenzione, Le Voci di dentro ci mostra come siano bastati pochi anni ai  germi di una società malata per macerare ineluttabilmente sentimenti e valori. La famiglia, alveo e matrice di certezze come di illusioni, di maledizioni come di preghiere, di tragedie come di sogni, è qui il luogo dei rancori nutriti da menzogne e da reciproci sotterfugi. Il sogno rivelatore e risolutore non maturerà nel suo  seno, ma nella fantasia del vicino di casa, ancora capace di fede e d’ illusione. Ecco quindi Alberto Saporito diventare autore, interprete e giudice di un sogno che romperà il fasullo equilibrio della famiglia dei vicini illuminando le tane oscure degli odii, come i  fuochi  d’artifizio del sognatore illuminano, sempre più raramente, piazze e vicoli in festa. Ma, anche se quello di Alberto è stato un sogno, è pur sempre la sua coscienza ad averlo nutrito di plausibilità, e se in esso si riflette quanto di oscuro alberga nelle coscienze degli altri, nemmeno quella del sognatore meriterà assoluzione né, tantomeno, autoassoluzione…

Opera complessa nella sua allucinata rarefazione, Le voci di dentro trova il suo giusto ritmo interpretativo nella Compagnia Luna Nova, Associazione teatrale fondata vent’anni fa da Angelo Germoglio, regista e interprete della commedia, che ci parla dell’aspirazione iniziale del suo gruppo “ad avventurarsi in un mondo affascinante, animati dall’incoscienza dei neofiti.”

E poi?

I nostri obiettivi si sono via via spostati oltre i canoni consueti, privilegiando opere  nuove o meno conosciute nel nome della diffusione dei nuovi linguaggi e delle nuove tematiche, che consentono al teatro di conservare ed ampliare il suo respiro internazionale.

Quel che l’Associazione, (che si pone,  tra l’altro, obiettivi di volontariato assistenziale di grande interesse), riesce miracolosamente a fare per il teatro, dalla scoperta di nuovi testi alla divulgazione, all’apertura ai giovani e al superamento di ogni barriera logistica o ideologica, meriterebbe di figurare in uno studio dedicato al teatro e alla sua funzione, che va ben oltre quella dell’impegno socio-cultural- politico o del mero divertimento ma ci porta spesso, come stasera, a frugare dentro di noi, a riconoscerci negli altri, a rispecchiare le nostre nelle loro coscienze, le loro nelle nostre colpe.

Le voci di dentro è un’opera straordinariamente attuale, perché ci insegna quanto l’incomprensione e l’incomunicabilità, ormai d’uso nelle famiglie, possano sgretolare i sentimenti ed ispirare violenza e intolleranza, soprattutto tra i giovani, ci dice Germoglio, anche se nel nostro ambiente, per fortuna, ne troviamo spesso di sensibili e partecipi ai cambiamenti.

Lei regista e attore, sua moglie attrice e collaboratrice ideale, i suoi figli molto partecipi, una troupe nella quale figurano terapeuti celebri e giovani attenti alla conservazione del patrimonio culturale: se pure Luna Nova è partita in sordina, oggi è quasi una Luna piena. Il merito è del metodo o delle virtù dei componenti?”

Forse nel non aver cercato, nessuno di noi, un’affermazione personale, ma di esserci mossi nel nome di una ricerca che ci consentisse una crescita artistica e culturale. Lo studio costante del teatro in ogni sua espressione, la frequentazione di accademie, corsi, stage, i rapporti con i teatri della tradizione, le specializzazioni che vantiamo nel nostro gruppo e soprattutto la passione comune per il teatro ci hanno guidato verso quello che lei chiama ‘miracolo’. Devo aggiungere che, senza mia moglie Italia non avrei potuto sperare di costruire tutto ciò.

Se sua compagna di ideali e di vita è la moglie Italia Russo, braccio destro di Angelo Germoglio nella regia e nella messinscena è Tina Bianco. Citiamo alcuni membri della Compagnia, tutti diplomati presso le accademie teatrali e dotati di specializzazioni, dalla scrittura teatrale alla ricerca storica alla composizione di cortometraggi: Renato De Simone, Elio Russo, Bruno Troise e Enzo Morazio, Gianni De Luise, Valentina Grasso, Antonio Pignalosa, Sistilia Medici, Gianni De Simone, Antonio Perfetto, Raffaella Esposito, Rossella Passero, Alfredo Russo, Pasquale Ruffo, Clementina Terlizzi, Rosario D’Addio.

Quanto al fondatore, entusiasta ricercatore e accanito studioso del teatro in ogni sua forma, ci accomiatiamo da lui chiedendogli il perché della sua scelta e i riferimenti ad altre, ed altrettanto enigmatiche, opere dello stesso autore.

 Ne “ Le voci di dentro” vi è una marcata identificazione caratteriale e del modo di vivere di molti dei personaggi del teatro contemporaneo e di tutti noi, interpreti inconsci di personaggi che Eduardo e Viviani resero rappresentanti emblematici dell’umanità. Dobbiamo a tutto ciò se abbiamo potuto proiettarci verso una dimensione più ampia, che non esclude il grande teatro europeo, da Shakespeare a Lorca a Miller a Pirandello. Un riferimento preciso tra Le voci di dentro e le altre opere di Eduardo, lo trovo ne L’arte della Commedia, un testo che è nel mio cuore e che, prima o poi, realizzeremo.

Altri progetti?

Continueremo a svolgere la ricerca sul grande tema della famiglia, protagonista civile ed etica del  teatro di Eduardo, che va perdendo il suo compito di depositaria della tradizione e degli affetti ma che, nonostante tutto, egli ci segnala come un valore nel quale ancora, forse senza troppe speranze, ma con appassionata fiducia, ci chiede di credere.

Anna Maria Siena Chianese

  

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