Il tunnel Borbonico

12.09.2012 17:28

 

Il tunnel borbonico è una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nei pressi di Palazzo Reale, nel quartiere San Ferdinando.
A metà dell'Ottocento, Ferdinando II di Borbone commissionò all'architetto Errico Alvino questo lungo tratto sotterraneo che collega piazza del Plebiscito a piazza della Vittoria, passando al di sotto di Monte Echia. Lungo il percorso intercettò la rete di cunicoli e cisterne legate all'antico acquedotto del Carmignano (1627-1629) che serviva la città di Napoli ed, in particolare, la zona di Pizzofalcone. Il tunnel costituiva una possibile via di fuga (verso il mare) per la famiglia reale e per raggiungere facilmente la Caserma "Vittoria" di via Morelli.
Il percorso, nel secolo successivo, fu abbandonato, per poi essere riusato
 come rifugio antiaereo nella seconda guerra mondiale; in seguito, diventò un vero e proprio deposito di vecchie auto.
Verso la fine del 2008 la struttura è stata ritrovata e dopo vari lavori di restauro, è stata aperta al pubblico dall'associazione "Borbonica Sotterranea". Gli ambienti sommersi da vari metri di detriti di vario genere, sono ritornati allo stato originario divenendo una rilevante attrazione turistica della città. Il luogo è dotato di una scenografica illuminazione e, tra gli altri interventi, vi è soprattutto quello del restauro e dell'esposizione delle auto d'epoca ritrovate sul luogo e degli ulteriori ritrovamenti di rilievo: come ad esempio il monumento dedicato al fascista Aurelio Padovani inaugurato a Napoli nella piazza santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone nel 1934. Fu progettato da Marcello Canino e scolpito da Carlo de Veroli, con la collaborazione di Guglielmo Roherssen e in quel momento la piazza cambiò nome e prese quello del comandante fascista. La piazza mantenne il nuovo nome e l’imponente monumento per una decina d’anni. Nel dopoguerra la voglia di cancellare ogni simbolo del regime, portò alla rimozione delle statue e alla restituzione dell’antica toponomastica.
Nel marzo 2010 i resti del monumento sono stati ritrovati proprio nel tunnel borbonico, sepolte sotto cumuli di macerie.
 

 

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