Da Milano la carta di intenti per nutrire il pianeta

18.02.2015 09:48

Il clima che si è respirato lo scorso sabato all'Hangar Bicocca a Milano è certamente stato quello dei grandi eventi; fermento ed esaltazione per tutte le idee venute fuori dai 42 tavoli tematici messi su per queste prove generali all'Expo 2015.

La suggestiva cornice del complesso post industriale di Pirelli, spazio dedicato da sempre alla produzione, esposizione e promozione dell'arte contemporanea, non poteva essere raccoglitore più adatto di tutti i mondi che si sono incontrati per parlare dei  quattro pilastri sui quali si svilupperà il progetto  di Expo Milano 2015: le dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità; la cultura del cibo come energia per vivere insieme; agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile; il futuro possibile della “città umana” tra smart e slow city.

Così, a questi lavori preparatori ribattezzati “Expo delle idee” seguirà la stesura di una carta di intenti e di impegno per i paesi che la firmeranno, che verrà presentata al Segretario Generale dell'Onu Ban Ki Moon il prossimo Ottobre; sarà una presa di coscienza a rendere l'uomo più rispettoso, verso i suoi simili, con politiche redistributive autentiche e verso il pianeta, con l'obbligo lungimirante a preservare il territorio e l'ambiente.

Assieme al Presidente del Consiglio Renzi ed al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che hanno fatto da padroni di casa all'evento, anche Papa Bergoglio ed il neo Presidente della Repubblica Mattarella, entrambi presenti con un video messaggio per augurare a tutti un buono e produttivo lavoro; nelle parole di ambedue un accorato ed unanime l'appello all'equità, affinché non si usino sofismi di fronte alle morti per fame e malnutrizione, nonché il fermo rifiuto di un sistema economico che produce esclusione e povertà dietro al paradosso dell'abbondanza.

Profonde, dunque, sono le riflessioni che attendono i firmatari della carta di intenti, poiché dall'efficacia con la quale i governi affronteranno la ricerca di un modus di alimentarsi che sia sostenibile per il pianeta e che possa sostentare una popolazione mondiale in costante aumento, dipenderà davvero la nostra sopravvivenza.

Ed è proprio con queste considerazioni nella mente che al tavolo di lavoro n.13, quello sulla Dieta Mediterranea patrimonio dell'Unesco, si è parlato di tradizioni alimentari e stili di vita e si è posto l'obiettivo di rendere criterio universale il concetto del paesaggio e del dosaggio dei cibi che si acquistano e si cucinano. Presenti a questo tavolo, come unici rappresentanti delle università meridionali, i professori Elisabetta Moro e Marino Niola, dall'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, entrambi impegnati nella diffusione delle buone prassi alimentari, anche attraverso l'attività del Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea, sito proprio presso l'ateneo napoletano.

 

Rossella Marchese

 

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